LA STORIA
Il gioco, la famiglia e i profumi di buono
Una terra che sa di buono, di vento fresco che soffia dal mare, di viti, di olivi, di piccole aziende. Appena arrivi al Pampano sulla collina di Bibbona c’è il verde attorno. E in fondo una striscia azzurra: il mare. Poi incontri i fratelli Paolo e Loriano, leggi l’etichetta dedicata al loro babbo Osvaldo. Entri in casa, con il camino e le carte da gioco lì sulla credenza. Allora quella sensazione che ti aveva colto all’arrivo prende forma.
Non è più solo la memoria del gioco da bambini in spiaggia. Non è più neppure la memoria del gioco per strada, a campana, con i pantaloni e le gonne corte e qualche ginocchio sbucciato. Gioco che è nel nome e nell’etichetta del vino: il Pampano è l’antica dizione della “campana”. Qui c’è l’emozione di quel tempo passato, il profumo di genuino. Nel vino, nell’olio. Benvenuti al Pampano.
IL TERRITORIO
Osvaldo e la fattoria in un angolo tra terra e mare
In primis c’è l’acquisto del terreno in questo angolo tra terra e mare, Osvaldo Fedeli nel ’69 comprò la terra dove oggi c’è il Pampano. Qui crescono i fratelli Paolo e Loriano. Vanno al mare, giocano, aiutano in campagna mentre “babbo” Osvaldo coltiva cereali, foraggi e poi olivi e qualche rimasuglio di viti vecchie sparse da un campo ad un altro, di due filari alla volta: li chiamavano “i doppioni”. Mamma Marisa, sempre presente, si dedica al verde dei vigneti.
Osvaldo qui ha anche il bestiame con la stalla al posto di quella ora è una cantina moderna. Piano piano da foraggi e cereali la famiglia inizia ad ampliare vigneti e oliveti. Tre i vitigni a bacca rossa: i toscanissimi Sangiovese, Ciliegiolo e Giacomino. E poi tre vitigni a bacca bianca: gli altrettanto toscanissimi Trebbiano, Malvasia e Colombana. Per circa 40 anni il Pampano ha venduto vino da tavola. Dal 2011, la svolta e la nascita di tre bottiglie diverse grazie al lavoro di Paolo, Loriano e sua moglie Luana.
I PRODOTTI
I prodotti del Pampano tra il babbo Osvaldo e il gioco della campana
Segnatevi quest’anno: 2011. E’ la data di nascita dei vini Osvaldo Bianco, Rosso e Il Pampano con le “O” grandi e il gioco della campana in etichetta. Paolo si occupa di viticoltura a Bolgheri e Loriano segue a tempo pieno Il Pampano. Il tentativo: provare ad affinare il vino in Barriques. Una esperienza magica. E l’anno successivo, il trionfo. Con le bottiglie andate a ruba. Da lì la convinzione che qualcosa di positivo potesse accadere. Ed è così. Il Pampano, nel territorio della Doc Bibbona con 2 ettari di vigneto e 1,7 di oliveto, imbottiglia 5000 bottiglie di vino, con l’obiettivo di arrivare a 10mila. Qui il vino è natura. E in base alle annate le percentuali varietali possono modificare.